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2009-04-25
Nonostante tutto una buona mamma
di Jolanda Bufalini
Una vita disastrata, a soli 26 anni. Una ragazza fragile e irresponsabile. Ma Ina Caterina a me sembra una buona mamma. A venti anni ha sposato Sven, ora in carcere per aver causato la morte di una dei loro figli, neonata di due settimane. Con lei e i bambini, nel viaggio in Italia, c'era Sascha, 23 anni, compagno di cella di Sven, in permesso premio dal carcere, e di cui Caterina si è innamorata. Un disastro esistenziale costellato da episodi di microcriminalità e droga, almeno per i due uomini di questa storia.
Eppure, quei bambini non sono stati abbandonati per strada, ma intorno alla tavola apparecchiata e accogliente di una pizzeria che, dopo le difficoltà dei giorni precedenti, deve essere stata una occasione veramente festosa. Le parole di Jonas, il più grandino, alla sorellina: "La mamma ha perso la strada, vedrai che torna", che trasmettono fiducia verso la mamma, amore e rassicurazione alla sorella. La sua tranquilla sicurezza nel guidare gli agenti di polizia verso la macchina rimasta senza benzina, verso l'albergo dove la coppia fuggita aveva preso una stanza. La testimonianza delle assistenti della casa protetta, dove i bambini sono stati accolti ad Aosta : "Sono socievoli, hanno stabilito un buon rapporto con gli altri bambini. Hanno preso i giocattoli e giocato". Quella dei padroni della pizzeria: "Non piangevano, erano educati e tranquilli". E le testimonianze dei vicini dalla Germania: "Una mamma attenta, affettuosa li portava sempre al Kinder Garden". Poi la sua testimonianza e quella, uguale, di Sascha: "Avremmo voluto andare al mare tutti insieme. Abbiamo finito soldi e benzina. Non sapevamo come dargli da mangiare. Eravamo certi che qualcuno si sarebbe preso cura di loro".
Sono tutti particolari che dipingono un quadro di tenerezza e attenzioni anche nel degrado. E che delineano, più che una fuga degli adulti, un piano disperato di richiesta di aiuto messo in atto non prima di aver offerto ai bambini una notte in albergo, dopo altre in macchina, e la leccornia di una pizza.
Mi sembra umano il primo passo compiuto, l'affidamento alla nonna materna dei bambini. La legge italiana sull'abbandono dei minori è severa e prevede il carcere dai sei mesi ai cinque anni, pene aggravate se chi abbandona è il genitore. Ina Caterina sarà giudicata dal Tribunale di Aosta. Spero nel massimo delle attenuanti.
24 aprile 2009
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il SOLE 24 ORE
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2009-04-25
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